Il processo di progettazione degli impianti elettrici

progetto esecutivo vs costruttivo

Quando nell’immaginario comune si affronta il tema degli impianti elettrici, si tende a dare di esso interpretazioni riduttive, aspettandosi investimenti con un impatto economico minore e dando per scontato tutto quanto concerne il materiale utilizzato e il risultato finale dal punto di vista visivo.

Quella che non viene mai raccontata a chi ha la necessità di investire su un impianto elettrico, è la reale complessità esistente dietro la sua realizzazione.

Dietro ad ogni impianto elettrico c’è infatti un linguaggio da comprendere e riuscire a tradurre in concretezza, segni grafici che suggeriscono i dispositivi che diventeranno parte del progetto e una precisa progettazione da seguire.

Ogni impianto deve considerare eventuali macchinari, edilizia e tecnologie già esistenti ed essere sempre allineato alle normative vigenti (elenco normative).

Il processo produttivo e quello di progettazione nei lavori pubblici

Ogni lavorazione ha inizio dal rilievo sul luogo, prosegue con progettazione, installazione e collaudo degli impianti. La progettazione può riguardare la realizzazione di un impianto elettrico da zero, un’implementazione con soluzioni studiate su misura o l’adeguamento di progetti esterni. Ogni processo produttivo parte da uno studio di fattibilità realizzato da un ufficio tecnico. Successivamente si passa alla vera e propria realizzazione, affidata ad un team di operatori qualificati: creazione dei componenti, assemblaggio e installazione.

Per comprendere la complessità nascosta dietro ad un impianto elettrico, è necessario analizzare il processo di progettazione che la documentazione ufficiale prevede, destinando una particolare attenzione ad una fase spesso sottovalutata, tanto da non essere (per il momento) ancora menzionata all’interno della normativa vigente.

 Stiamo parlando della fase finale del processo di progettazione: il progetto costruttivo.

Le varie fasi di un progetto: preliminare, definitivo, esecutivo e costruttivo

Per prima cosa occorre indicare lo scopo della progettazione, il quale può essere ritrovato nella realizzazione di un intervento qualitativamente alto e tecnicamente valido, che in futuro possa essere sottoposto a verifiche e precise valutazioni. Una buona progettazione tiene in considerazione la sostenibilità ambientale e la possibilità di ridurre al minimo l’utilizzo di materiali non riutilizzabili.  Ritroviamo la documentazione di progetto nella normativa CEI 0-2, la quale individua tre livelli di progettazione.

  • Progetto preliminare: in questo primo passaggio, potremmo dire che l’impresa esprime la propria idea sul come attivarsi in relazione ad un determinato tipo di lavoro. Da subito, è fondamentale coordinare la realizzazione dell’impianto elettrico con la parte di lavori edili e di altra natura. Chi progetta in questa fase, ha il compito di fornire una panoramica in relazione alle caratteristiche qualitative e funzionali dell’impianto, abbozzando gli ipotetici costi e la tipologia di intervento.
  • Progetto definitivo: seguendo le indicazioni redatte in fase preliminare, ha lo scopo di garantire la linearità di tutta la burocrazia necessaria, garantire le autorizzazioni e le concessioni edilizie. Si compone a sua volta di tre momenti fondamentali: una relazione descrittiva, una relazione tecnica e una parte dedicata all’elaborazione grafica.
  • Progetto esecutivo: il termine stesso “esecutivo” rileva il suo obiettivo: dare una completa panoramica di tutto il progetto, non facendosi sfuggire nulla per permettere a chi installa l’impianto di riuscire a lavorare. Si compone di una relazione generale e specialistica e individua ogni dettagli impiantistico necessario e ogni criterio applicabile.
Ma in che direzione muoversi qualora l’esecutivo non fosse realmente tale? 

La “parte invisibile” ovvero la struttura nascosta dell’edificio stesso: il progetto costruttivo (nonché il reale esecutivo)

Quello che abbiamo esposto sopra è quanto previsto dalla normativa vigente, la quale però, rispetto a quanto (molto spesso) accade nei fatti, non menziona il progetto costruttivo, che, come Sire Elettronica, riteniamo momento essenziale della fase finale di realizzazione dell’impianto.

Il costruttivo elettrico esprime chiaramente una serie di necessità, ponendosi in una fase successiva all’esecutivo, il quale non sempre assolve in modo completo le esigenze di chi si troverà ad installare l’impianto.

Che cos’è il progetto costruttivo?  

Realizzato in modo autonomo e automatico da un’impresa di installazione dotata di ufficio tecnico, il progetto costruttivo è il vero e proprio progetto che consegnato ad un installatore permetterà a questo di realizzare l’opera. Perché, se è vero che nel progetto esecutivo viene sempre mostrato ciò che a occhio nudo è possibile vedere (come ad esempio punti luce e prese) non viene però mostrato ciò che l’occhio del fruitore non vede, ma che l’installatore ha la necessità di vedere: la posa dei cavi, i metri necessari per la messa a terra degli stessi, le indicazioni per scatole e cassette di derivazione,  le canalizzazioni da realizzare e i percorsi che i vari dispositivi dovranno rispettare. Stiamo facendo riferimento alla dimensione strutturale dell’intero progetto nel dettaglio, la quale, dovrà essere integrata all’esecutivo dove carente di informazione, aggiungendo soluzioni laddove sono emerse nella pratica in cantiere.

Il costruttivo elettrico è quindi quello che potremmo definire, il reale “esecutivo” di un processo di progettazione, che si distingue in quanto in grado di applicare soluzioni concrete a chi si trova a dover installare l’opera.

Possiamo sostenere, che, nonostante la normativa non lo menzioni, per quanto riguarda la realizzazione di un impianto elettrico, non esiste progettualità che non passi attraverso un costruttivo elettrico e per questo, è fondamentale riportare alla luce l’importanza che questo tipo di elaborato ha.

In conclusione, segnaliamo che tramite le nuove direttive le amministrazioni hanno cercato di ovviare questo problema, inserendo l’obbligo per i progettisti di realizzare e depositare i progetti in bim (building information modeling). La progettazione in bim infatti prevede che vengano disegnate canalizzazioni, tubi e tutto ciò che è invisibile all’occhio del fruitore, ma che è ben visibile in fase di installazione.

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