A livello europeo, realizzando una panoramica di quella che è la situazione attuale, possiamo sostenere che il 40% dei consumi energetici (ed il 36% delle emissioni) è attribuibile unicamente al patrimonio edilizio.
Questi dati, recuperati dal rapporto annuale di ENEA, l’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo energetico, dimostrano che la causa principale di consumo di energia è legata alle caratteristiche stesse degli immobili, che, soprattutto in Italia, hanno impianti ed involucri risalenti ai primi anni ‘70 (in una percentuale che supera la metà degli edifici esistenti).
Possiamo inoltre affermare, entrando maggiormente nel dettaglio, che le fonti fossili raggiungo quasi l’80% della domanda di energia primaria con una richiesta al quanto significativa di gas naturale (al 38,6%).
Rispetto ai dati raccolti da ENEA però emerge un dato particolarmente incoraggiante che coinvolge le fonti rinnovabili, queste infatti sono in costante crescita (18,1% nel 2017).
E OGGI, QUALI SONO LE SCELTE PIÙ IDONEE PER UN INTERVENTO IN GRADO DI RIDURRE I CONSUMI?
In relazione al risparmio energetico edilizio, come SIRE ELETTRONICA ci sentiamo di sostenere che uno dei modi più innovativi e funzionali per ripartire in un’ottica di investimenti per il futuro è sicuramente la domotica posta al fianco di una progettazione attenta degli edifici.
SCEGLIERE UN IMPIANTO “INTELLIGENTE” PER LIMITARE IL CONSUMO ENERGETICO
Con il termine -domotica- intendiamo un sistema integrato di gestione degli impianti, e ciò che distingue gli impianti domotici da altri tipi di impianti, va rintracciato in tre elementi:
- il controllo
- l’integrazione
- la digitalizzazione
Alla base della domotica, vi è il controllo di tutti gli impianti (da quello elettrico, a quello di climatizzazione, alle automazioni, per giungere alla sicurezza ed alla videosorveglianza), che continuando ad esistere in quanto tali, vengono però gestiti dall’impianto domotico.
Con integrazione invece, intendiamo la capacità dei differenti sottosistemi di attuare uno scambio di informazioni e di “comunicare” in base a schemi comuni.
Ebbene, ciò che di base permette alla domotica di fare la differenza (uno dei vantaggi più significativi) è rintracciabile nella sua capacità di coordinare e gestire anche da remoto i propri impianti, in un’ottica nuova legata al controllo consumi.
Ripartendo dalla progettazione o riqualificazione di un edificio quindi, non basterà optare per una realizzazione a basso impatto ambientale (certo questo dovrebbe essere alla base della cultura del risparmio energetico) ma bisognerà integrare al suo interno un impianto domotico in grado di controllarne razionalmente i consumi attraverso il controllo stesso degli impianti: da quello di accensione luci, a quello di azionamento condizionatore, alla ventilazione meccanica degli ambienti che consente di abbassare in modo notevole le pompe di calore.
In questo senso, nel gergo comune si parla di impianti “intelligenti”, perché ci troviamo di fronte ad impianti in grado di funzionare in base alle nostre effettive necessità, riducendo gli sprechi di energia e promuovendo l’efficienza energetica.
NON SOLO EFFICIENZA ENERGETICA MA ANCHE CONSAPEVOLEZZA DELL’UTENTE
Un altro aspetto che non dovremmo sottovalutare, è senza dubbio la sensibilizzazione dell’utente, che utilizzando sistemi di monitoraggio e controllo dei propri impianti, inizierebbe a comprendere seriamente metodi e strumenti utili al controllo del sistema energetico.
Per concludere dunque, scegliendo di progettare edifici ed impianti interni ad essi ad hoc, e scegliendo (non è così scontato) operatori del settore competenti e disposti a seguire l’intero processo, tra qualche anno, potremmo aver dimenticato quegli involucri ormai scadenti che assieme ad impianti tradizionali e incontrollabili sono tutt’ora la principale causa di consumo di energia.
E VOI, SIETE PRONTI PER FARE LA SCELTA GIUSTA?