La collaborazione in ambito lavorativo: fare squadra per uno scopo comune

Il successo di un’azienda può dirsi effettivo solo se condiviso da tutti [proprio perché è da tutti che dipende].

Quelli di oggi sono anni complicati, anni in cui nel mondo delle imprese, così come nella vita quotidiana, fretta e individualismo predominano accecati da un unico obiettivo: il risultato.

Un risultato che rende frenetici e spesso crea ampie distanze tra datori di lavoro e collaboratori che, chiusi nei propri ruoli instaurano un’immaginaria battaglia. Eppure, è proprio il percorso che porta alla conclusione di un progetto, il fattore che ne decreta il suo successo. Un percorso fatto di ostacoli, ma anche di soddisfazioni, un percorso che se attraversato da soli, a lungo termine, non porta da nessuna parte.

In questo contesto frenetico tuttavia, esistono realtà che si distinguono mettendo al loro centro della propria attività, un tipo di atteggiamento propositivo che fa la differenza: la collaborazione.

Il lavoro è necessario, così come viverlo serenamente

Lavoriamo perché il lavoro è parte inscindibile della nostra vita, il lavoro ci legittima, ci fa sentire parte del nostro universo. Lavorare è entrare in contatto con altre persone e nel farlo è fondamentale comprendere che non si tratta di una sfida, una rivincita o un obbligo verso altri.

Non perdere la motivazione

Tutto ha inizio dalla motivazione, quel tipo di atteggiamento gratificante che si ha nel trovare un significato a quello che facciamo ogni giorno.

Non esiste motivazione dove non esiste collaborazione e quindi dove non esistono dialogo e confronto. La motivazione è il frutto della conoscenza, conoscenza delle persone che ci lavorano accanto (che bisogna avere la pazienza di approfondire) e conoscenza di quello che stiamo effettivamente realizzando, dai processi lavorativi, alle regole che è necessario seguire, ai ruoli che ricopriamo.

Datori di lavoro e collaboratori: ripartire dalle persone

Datori di lavoro e collaboratori, non sono due categorie lontane e non comunicanti ma un’unica categoria, quella di persone che lavorano per uno scopo comune, che può essere sì la consegna di un progetto (nei tempi previsti) ma che dev’essere prima di tutto, uno scopo di crescita e miglioramento, come persone e come gruppo. È arrivato per tanto, il momento di cambiare la tendenza promuovendo una visione di impresa in quest’ottica comune. Una visione che non intende oltrepassare i ruoli di ciascuno, ma che sceglie di metterli in comunicazione: non sarà più necessario costruire fazioni di immaginarie battaglie perché troveremo davanti a noi persone che stanno realizzando il proprio lavoro e che proprio per questo, hanno il diritto reciproco di condividere un ambiente sereno, accomunato da uno scopo e perché no, da tanti caffè e una chiacchierata a fine turno.

“Molte persone vedono l’impresa privata come una tigre feroce, da uccidere subito. Altre invece come una mucca da mungere. Pochissime la vedono com’è in realtà: un robusto cavallo che, in silenzio, traina un pesante carro.”

Winston Churchill